maggio 26, 2013

Osteopatia e Chinesiologia al servizio della salute, DMSO TECHNIQUE.

DMSO TECHNIQUE

Osteopatia e chinesiologia al servizio della salute

 www.centrobernstein.it

gpasetto@centrobernstein.it

 

Giorgio Pasetto

dottore in scienze motorie

dottore in osteopatia

La tecnica osteopatica e chinesiologia denominata DMSO Technique associa l’osteopatia alla chinesiologia.

Ogni gesto motorio umano evoluto richiede un buon equilibrio, un corretto ordine di intervento dei segmenti motori e una forza muscolare adeguata.

La nostra vista e sensibilità percepiscono solo una piccola parte di quello che avviene durante un gesto motorio, la tecnologia attuale ci consente invece di cogliere infiniti dettagli, alcuni di questi molto importanti.

La DMSO Technique si colloca in un contesto dove l’intervento del chinesiologo e dell’osteopata devono essere associati affinchè si possa ottenere un risultato ottimale, ma soprattutto in quei casi dove la precisione e l’accuratezza dell’intervento professionale risultano fondamentali.

Ecco sinteticamente come si struttura l’intervento professionale dell’osteopata-chinesiologo (DMSO Technique).

La prima fase riguarda la valutazione biomeccanica soggettiva dove si rilevano deficit articolari, limitazioni dei movimenti vertebrali, retrazioni muscolari, deficit muscolari, compensi posturali.

La seconda parte dell’intervento è una valutazione oggettiva in quanto utilizza strumenti di misura molto raffinati e precisi.

Conclusa la fase valutativa l’osteopata-chinesiologo può intervenire:

1)     immediatamente attraverso delle tecniche di normalizzazione e attraverso delle esercitazioni propriocettive e/o dinamiche specifiche.

2)     programmando un intervento osteopatico e chinesiologico nel tempo.

Mediante le normalizzazioni osteopatiche e le esercitazioni specifiche si potrà ottenere un ridimensionamento e riadattamento motorio del soggetto.

L’osteopatia e la chinesiologia si collocano in un contesto di prevenzione, ma anche in un contesto terapeutico se lo scopo del nostro agire si concentra sulle cause adattative che possono aver determinato l’insorgere delle problematiche.

Queste situazioni rischiose si accentuano quando la potenza in gioco aumenta fortemente, come avviene attualmente nello sport agonistico.

Facendo una semplice esemplificazione è come se un’auto lavorasse fuori convergenza ad elevata velocità, la struttura meccanica dell’auto stessa ed i fattori ammortizzanti andrebbero incontro sicuramente ad una usura più rapida ed anche a rotture di alcune parti meccaniche.

In passato per cercare di ottimizzare il gesto motorio di un atleta si cercava di copiare i movimenti degli atleti migliori di quella disciplina sportiva, oggi questo concetto è sorpassato, il movimento teorico ideale non esiste in termini generali, ma si deve invece ricercare il movimento migliore per ogni singolo atleta.

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