marzo 18, 2020

CORONAVIRUS E LIMITAZIONE DELLA LIBERTA’ – RIFLESSIONI

PARLIAMO DI CORONAVIRUS, IPOTESI RAZIONALI E LIMITAZIONE DELLA LIBERTA’

Proviamo a fare un ragionamento molto semplice:

I sindaci sceriffi sono gli stessi che non facevano assolutamente nulla per la lotta all’inquinamento in particolare al PM10.

Come sappiamo l’inquinamento crea patologie polmonari (80.000 morti l’anno solo in Italia).

Oggi sappiamo che la “silent inflammation” polmonare è il terreno fertile dove attecchiscono le patologie polmonari.

Oggi gli stessi sindaci sceriffi bloccano con provvedimenti liberticidi la vita di noi cittadini anche nelle più intime abitudini, come ad esempio fare attività fisica.

L’esercizio fisico è un farmaco (ormai dimostrato scientificamente) abbassa l’infiammazione organica e di conseguenza anche quella polmonare.

Ecco che questi signori ci vogliono togliere l’unica vera difesa che abbiamo dal coronavirus.

Purtroppo siamo in mano a persone che non hanno studiato e che vivono solo di populismo e protagonismo.

Inoltre la Pandemia ci sta portando alla fine dello Stato di diritto.

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo è la strada verso la fine dello stato di diritto.

Attualmente il bilanciamento dei poteri è assente e lo squilibrio tra ipertrofia amministrativa e diritti dei cittadini è evidente.

Ogni burocrate ha colto l’occasione per tirare fuori dal cassetto i suoi sogni di regolamentazione della vita di tutti; il guaio è che i suoi sogni si stanno traducendo negli incubi di noi cittadini.

L’iper-regolamentazione dei momenti più personali della vita quotidiana sta avvenendo passo dopo passo.

Tutte le decisioni sono adottate – sotto il “cappello” del Consiglio dei Ministri – con decreti del Presidente del consiglio, la cui vaghezza si presta a confusioni interpretative e a cui si risponde con l’interpretazione personale delle Istituzioni regionali e comunali.

L’art.32 della costituzione parla di salute e dichiara che la legge non può essere imposta senza l’iter legislativo, che il decreto del presidente del consiglio non garantisce. Il Parlamento è stato esautorato per ragioni di “urgenza”.

Lo Stato di diritto sta scomparendo ed il potere è in mano di fatto alle regioni e ai sindaci dei comuni.

Chi esercita il ruolo di salvaguardia della legalità e delle libertà di tutti ?

Al momento nessuno.

Ci danno protocolli esecutivi sempre più stringenti, che attualmente danno risultati scadenti e viste le previsioni, ci terranno in casa fino ad Ottobre.

Le date 25 marzo e 3 aprile saranno ulteriormente prorogate.

Il risultato sarà l’annientamento dell’economia e dei diritti individuali.

La soluzione al problema coronavirus esiste e si può fare.

L’unica strada è quella di fare il tampone a tutti. Chi ha il tampone negativo esce e va a lavorare, chi ha il tampone positivo senza sintomi resta a casa, chi è positivo e malato va in ospedale.

Una Proposta per guardare oltre il 25 marzo e per un graduale ritorno alla normalità, contenendo il coronavirus.

Ricordiamoci che siamo di fronte ad un problema sanitario complesso che richiede un approccio multidirezionale basato su calcoli probabilistici.
La medicina a differenza della fisica e della matematica, non è una scienza esatta.

Un decalogo per la prima fase di #coronavirusexit

1. gli over 70 devono restare per almeno 30 giorni possibilmente in casa e in situazione protetta;
2. È necessario predisporre da subito test a tappeto (tamponi) partendo dalle categorie più esposte ai contatti;
3. La quarantena deve essere riservata solo ai soggetti positivi ai test e ai sintomatici;
4. Chi ha il tampone negativo oppure è asintomatico da almeno 14 giorni può uscire liberamente e ritornare al lavoro;
5. L’ospedalizzazione è riservata solo ai soggetti positivi con sintomi significativi;
6. Si deve fare attività fisica. Liberamente in casa e da soli all’aperto mantenendo la distanza di 1 metro per chi cammina, 5 metri per chi corre e 20 metri per chi esce in bicicletta, nei prossimi 30 giorni;
7. Si deve adeguarsi alle norme preventive di lavare spesso le mani, mantenere le distanze di sicurezza, non toccare occhi naso e bocca, evitare abbracci e strette di mano.
8. Si devono evitare gli assembramenti sia al chiuso che all’aperto, ma soprattutto nei supermercati;
9. Si devono evitare i centri commerciali se affollati;
10. Si deve cercare di mantenere un buon umore.