giugno 25, 2012

Emma Bonino: Stati Uniti d’Europa o non c’è via d’uscita‎

 

“Al Senato abbiamo appena finito l’esame in Commissione del Fiscal Compact, con un ordine del giorno che lo considera solo premessa di una unione politica indispensabile. Dopo l’incontro a quattro di Roma, è stato messo in piedi una sorta di gruppo di lavoro che dovrebbe preparare un vertice questo giovedì. Ma a me sembra chiaro che – come abbiamo detto e ripetuto – o si va verso gli Stati Uniti d’Europa o non c’è via d’uscita. Tant’è che una piccola crisi finanziaria, come quella greca, è divenuta una valanga  che ha contagiato altri Paesi già deboli e non accenna a diminuire.

 

La scorsa settimana  lo hanno ribadito tre grandi associazioni industriali europee: la Confindustria italiana, quella francese e quella tedesca. Il problema in Italia è che mi sembra ci siano tutt’altre pulsioni, un ritorno della partitocrazia, il rumore di elezioni anticipate ad ottobre [...] Mi pare che ci sia poca consapevolezza, di quello che è in gioco. La priorità della partitocrazia sembra essere quella di salvare sé stessa. Prevalgono le ragioni di partito, prima ancora delle ragioni di Stato.

 

Se si parla di elezioni, sembra che il Pdl le voglia per bloccare l’emorragia di voti, magari pensando di prepararle con una campagna anti-euro, o anti Germania.  Magari ci sono antichi malumori, Berlusconi sicuramente rimane convinto che sia stata la Merkel ad averne provocato le dimissioni e tra un po’ proporrà di dichiarare guerra alla Germania. Di certo le sue uscite di questi giorni – stampiamo moneta, usciamo dall’euro – non hanno molto senso.

 

Quanto al Pd, mi pare particolare il fatto che prima si dichiarino primarie aperte e poi si demonizzi colui – simpatico o no – che decida di parteciparvi. Sicuramente il Pd deve cambiare lo Statuto, perché se ricordo bene secondo quello attuale nel Pd il segretario deve anche essere il candidato premier. Ora hanno deciso di fare le primarie, poi si dovrà vedere se siano di coalizione o no. Con Renzi i toni reciproci diventano anatemi. È vero che Renzi, che può piacere o meno, sembra giocare troppo spesso la vieta carta del “giovani contro vecchi”, che mi sembra davvero poca cosa, un ritornello che sentiamo da troppo tempo. Ma in ogni caso: se si decide di fare delle primarie, ma poi chi si presenta diventa un traditore, ci sono premesse migliori. In realtà i vertici dei partiti sembrano voler tornare alla carica, come se niente fosse, nel tentativo di riprendersi quello che di sottopotere hanno dovuto lasciare a dicembre. E tutto ciò sicuramente non aiuta il Presidente Monti a Bruxelles”.

Comments are closed.